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Due oche sono volate alla 52° edizione di Santarcangelo Festival per vedere che aria tirasse. Come in svariate altre parti d’Italia, anche quella romagnola era molto calda. Questo non ha impedito loro di gironzolare per la rassegna e di emozionarsi davanti ai movimenti animaleschi di Silvia Calderoni e Stefania Tansini (Tutto brucia di Motus), di farsi guidare da Emilia Verginelli all’interno di un centro commerciale (L'Âge d'or di Igor Cardellini e Tomas Gonzalez) o di assistere a uno spettacolo che ibrida stand-up comedy, burlesque e strip-tease all’interno di un teatro all’italiana (Go Go Othello di Ntando Cele). Sono pochi frammenti di un festival assai sfaccettato, ma è possibile individuarvi alcune tensioni che animano la contemporaneità: l’attenzione verso la vittima assoluta, sciolta da qualsiasi contesto storico e geografico; la decostruzione delle fortezze del tardo-capitalismo; l’esplorazione dei limiti etnici imposti alla rappresentazione. Eva Olcese e Matteo Valentini hanno provato a restituire in quale misura queste tensioni siano state interpretate, recepite o, più semplicemente, sfruttate.   

Articoli di Eva Olcese e Matteo Valentini

Impaginazione di Eva Olcese

oca, oche, critica teatrale
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