Safe Piece Recensione a cura di Denise Uguccioni Safe Piece è una performance di musica e danza improvvisata. In scena gli artisti-genitori, Valentina Campora e Andy Moor, sviluppano il tema del cambiamento e della crescita dei due figli. È insolito e inaspettato vedere in scena bambini così piccoli. Il dialogo fisico si sviluppa in un continuo scambio di sguardi e contatti, accompagnato da suoni anche disturbanti e irregolari, riprodotti dal padre con una chitarra elettrica
La danza butoh, nella sua fine complessità, si pone allo spettatore come esperienza di un'esperienza; al centro di tutto infatti vi è un corpo che vive e si racconta allo stesso tempo, proiettato in uno spazio "altro", intimo e silenzioso. Attraverso un genere specifico di performance, il danzatore si e ci immerge in una realtà ctonia, personale ma mai privata, che come uno specchio lavora sull'alternanza tra distacco e mimesis e sul movimento come scoperta di sé. La giornata
Verbo Presente e What Happened in Torino, il corpo sommesso di Paola Bianchi e quello estroverso di Andrea Costanzo Martini, i riferimenti ricercati e intellettuali del primo, quelli commerciali e trash del secondo, il rumore bianco e quello straripante delle televendite anni ‘90: se una coerenza va trovata, tra gli spettacoli presentati nella serata del 16 novembre al Teatro Akropolis, la si dovrà cercare nella contrapposizione e nell’antitesi. Verbo Presente | Paola Bianchi
Dopo un veloce volo alla Commenda di Prè, Martedì 13 Novembre l'O.C.A. torna al Teatro Akropolis per la nona edizione di Testimonianze Ricerca Azioni: ad attenderci due spettacoli di prosa, fra loro molto differenti - l'uno si ispira a La fattoria degli animali di Orwell e richiama Ionesco nei toni, l'altro attraverso l'uso di pupazzi, maschere e videoproiezioni tesse il racconto di una vita -, ma accomunati da un richiamo e uno sguardo critico sulla società italiana. Again/B
Gli spazi medievali e sontuosi del Museo della Commenda di Prè aprono le porte alle performance di gruppo nanou e Valentina Campora – con Andy Moor e bambini al seguito – per la quinta tappa di questo Testimonianze Ricerca Azioni, tra Sestri Ponente e il centro cittadino. E va detto subito che l'O.C.A. è comprensibilmente soddisfatta: anche oggi, lunedì 12 novembre, il teatro – o come lo si vuole definire – è vivo e lotta in mezzo a noi. Campo. Alphabet, di gruppo nanou | Su
Allunaggio: cosmogonia del corpo solo, palpitazioni unicellulari, agglomerati di materia viscerale, arcaica. Poi lento parto, lombrico concavo cordone ombelicale fino al primo passo. E dove vai, o creatura che sei me? [Rime di Marta Cristofanini] Prima dell’inizio del terzo spettacolo della giornata - dedicata a Anticorpi Explo - veniamo scortati davanti all’entrata posteriore del Teatro Akropolis, attraverso la quale le maschere ci conducono in sala. Richiamano il pubblico a
Volevo dirti Volevo solo dirti che Se ti dicessi che io So che volevo solo dirti che Se ti dicessi che io Volevo dirti che volevo solo dirti che se ti dicessi che io, io solo ti volevo tu riattaccheresti il telefono o mi parleresti in quella lingua strana ed io con un sorriso a pezzi lancerei coriandoli, e ti starei a sentire. [Rime di Marta Cristofanini] Un uomo distinto con in mano una valigia percorre cauto un fascio di luce che si staglia nell’oscurità: ha inizio così il
Se io gioco, tu mi giochi e se corro, tu mi corri se t’abbraccio tu m’allacci se là svolazzo, tu qui sguazzi. Ti prendo se mi prendi tu alla corda, io al fischietto e che c’importa di questo morire lento. [Rime di Marta Cristofanini] Buio, ombre, ritmo: questi gli elementi che si palesano ai sensi degli spettatori all’inizio di Chenapan. Una corda che pende dal soffitto è l'unico elemento scenografico, e i due danzatori compongono una melodia con l’utilizzo di alcune bacchett
La seconda serata di Testimonianze Ricerca Azioni porta in scena la nuova creazione di Akropolis, “Pragma - studio sul mito di Demetra”. Lo spettacolo-studio è una titanica sfida all’occhio e all’orecchio dello spettatore. E per questo suo coraggio onesto, l’O.C.A. non vuole perdersi la possibilità di recensirlo, ovvero continuare laddove si è concluso, per portare qualche altra riflessione. Una fila obliqua di fari descrive con un blu gelido lo spazio scenico, volutamente an
Testimonianze Ricerca Azioni si apre quest'anno con due spettacoli in cui è la dimensione del rito a dominare. Se in Espera, spettacolo della compagnia spagnola Eia, il rito richiede una certa ripetizione gestuale per arrivare gradualmente a una partecipazione sempre meno guidata, in Eoika di Vicari/Aloisio il rituale della ricerca dell’io si compie in tre cantici, tra loro tanto nettamente divisi quanto dialoganti. Eoika | Vicari/Aloisio Recensione a cura di Eva Olcese Un’en