“Mostruosamente provocatorio” così Mussolini commenta il discorso di Matteotti sui brogli elettorali del 1924. “Mostruosamente”: parola teatrale, estrema, gigante, come Il Duce e il suo linguaggio. Un linguaggio che, come gli autori dello spettacolo ci fanno notare, non sa stare al suo posto, ma è un continuo esubero, un continuo eccesso. Un’esondazione, una piovra, mi viene da dire, che nell’ingigantire nasconde un dettaglio che ai più resta invisibile (e per questo fa paura a chi invece ha capito). “Mostruosamente provocatorio” è una frase in perfetta antitesi con lo stile dello spettacolo che è invece una narrazione sobria, lucida e puntuale, una riflessione su quella che dovrebbe essere la cifra del linguaggio giornalistico e politico.
Per questa recensione illustrata ho scelto il fiume come elemento ricorrente, usando una tecnica manuale di pittura su fotografia. Ho scelto il grigio dei quotidiani e il giallo della luce.
Il racconto inizia dalla finestra di Velia Titta in Matteotti, nel momento in cui il protagonista, di bianco vestito, con una cartellina sottobraccio, esce di scena. L’ultima immagine negli occhi della vedova sarà lui che svolta a sinistra, il fiume davanti.
Questo spettacolo è una mappa. A metà tra un giornalista, un detective e un oratore antico, Marco Andorno ci guida con passione e abilità all’interno di un caso, tra personaggi, particolari, dettagli e date, mostrandoci in modo chiaro e conciso il percorso a tappe di un delitto mai risolto.
Durante lo spettacolo restiamo incollati ai vetri rotti di una macchina affittata, tra sangue, crimini, testimoni, omissioni e caimani che attraversano l’acqua con il coltello fra i denti.
Ho amato gli epiteti (“Amerigo Dumini Undici omicidi”, “Emilio De Bono il Veggente”), elementi del mito in grado di coinvolgere in un grande racconto multimediale, in cui il protagonista ha preso in ugual modo le sembianze di fascisti e non fascisti.
Cosa resta alla fine di questo viaggio ai bordi del Tevere? Tra nozioni e domande ancora aperte come una ferita, spicca un uomo bello con un fiore in mano pronto da offrire a chi non lo ha avuto prima. Resta una gran voglia di sincerità, unita a un canto popolare.
Lo spettacolo “L’affaire Matteotti – cronaca di un delitto” prodotto da Faber Teater, in questo dicembre giungerà a Roma. Questo pensiero è un faro nei miei pensieri.
Lo spettacolo è stato pensato intorno al 2015 e riacquista con il centenario la sua importanza storica e documentaria.
L’affaire Matteotti
di e con Marco Andorno
ideato da Aldo Pasquero, Fabio Fiore, Giuseppe Morrone, Marco Andorno
consulenza storica Fabio Fiore
prodotto da Faber Teater
Visto il 21 ottobre 2024 presso il Polo del 900 - Torino
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