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  • Arianna Morganti

D̶A̶R̶K̶MATTER | Esercizi fisici per riabilitare e liberare


DARKMATTER di Cherish Menzo_ Foto di Claudia Pajewski
Foto di Claudia Pajewski

Nero, tanto nero. Una mezza luce, poco accogliente, filtra la semioscurità della scena. Inquietudine, tanta inquietudine assale il mio stato d’animo. Mi attivo e cerco di orientarmi, mentre due corpi occupano il lato sinistro del palco, assolti in un ‘pronto soccorso’ tutto mistico e personale: uno sembra essere spento, morto; l’altro cerca di rianimarlo. I visi sono mascherati, le teste incappucciate.

DARKMATTER è tutto qui: nella riabilitazione e nella liberazione del corpo nero. Cherish Menzo, questa volta in duo con Camilo Mejía Cortés, crea un universo distorto, parallelo, dove ritorna a riflettere sulla materia oscura che il corpo nero porta con sé, “insondabile, quasi invisibile eppure potente”.


Il Teatro 2 (La Pelanda – Mattatoio, Roma) si fa buio, lasciando intravedere il corpo di lei, appena rimesso in vita, e il corpo di lui, entrambi con occhi pietrificati, di ghiaccio, e denti bianchissimi. Lo sguardo e la bocca, un po’ i due fili conduttori di questo prezioso lavoro, oltre al più grande contenitore del corpo performativo, culturale, sociale e personale, che sul finale si comporterà come il vaso di Pandora: denudato, esploderà. Gli occhi e la bocca, il senso del vedere, della distinzione, della raffigurazione, e il senso del dire, che crea e attribuisce significati e comportamenti. Cherish Menzo lavora per sottrazione: liberare il corpo dal modo distorto e stereotipato con cui lo si percepisce, liberarlo dalle etichette, dai significati prestabiliti, dissociarlo dalle storie che non gli appartengono.


Cherish Menzo intona un canto liberatorio, mentre si trascina lentamente al centro dello spazio scenico. Inizia un flusso demoniaco e frustrante di parole: “come as you are, come as you are” sarà il leitmotiv del pezzo rappato, che pronuncerà fino allo sfinimento. Sfiniti saranno anche i loro corpi, sudati, mezzi nudi, dipinti di vernice nera. Cherish Menzo e Camilo Mejía Cortés cadono in un vortice di movimenti che divorano il realismo imposto da altri, creando un universo plastico, malleabile, carico delle possibilità d’essere. Sembrano impossessati. Arrivano a danzare fra i sedili del pubblico, scuotendolo e svegliandolo, fino a ricongiungersi con la cornice scenica che li accoglie, li fa respirare, li fa ridere. Sì, perché in un momento pacato, ritornato all’ordine – quale? – i due performer, spogliati di tutto, ridono di una risata infantile, ingenua, pura. Credo che quella sia la loro metamorfosi, o almeno la metamorfosi verso cui tendono, “una nuova realtà, ad anni luce di distanza da secoli di dominazione culturale”.


DARKMATTER di Cherish Menzo_ Foto di Claudia Pajewski
Foto di Claudia Pajewski

Uno schiaffo accusatorio sulla faccia di tutti? Qualcosa c’è stato, ma nessuna morale, solo tanta necessità di respirare un’aria libera e pulita, che vada oltre gli ottantacinque minuti della performance, da parte di un corpo nero che chiede di essere solo se stesso.

Grazie Cherish.


Elementi di pregio: La visione di due corpi perfettamente in sincro fra di loro. Le stesse intenzioni, la stessa necessità di lottare, lo stesso impeto rivoluzionario.


Limiti: Forse il tempo. Non è risultato pesante, è stata un’esperienza coreografica (e sociale) molto potente, ma in alcuni punti il concetto sembrava essere rimarcato troppe volte, ridondante.


Visto a Short Theatre Festival, il 10 settembre 2022.

DARKMATTER – prima nazionale

idea e coreografia Cherish Menzo

creazione e performance Camilo Mejía Cortés, Cherish Menzo

disegno luci Niels Runderkamp

composizione musicale Gagi Petrovic, Michael Nunes

mastering Gagi Petrovic

scenografia Morgana Machado Marques

costumi JustTatty.com

drammaturgia Renée Copraij, Benjamin Kahn

testo Cherish Menzo, Camilo Mejía Cortés, BOИSU, Shari Kok-Sey-Tjong

vocal coach BOИSU, Shari Kok-Sey-Tjong

supporto artistico Christian Yav, Nicole Geertruida

voci DISTORTED RAP CHOIR su www.distortedrapchoir.com

tecnica Niels Runderkamp, Amber Stallenberg/Nele Verreyken

produzione GRIP, Frascati Producties

co-produzione Kunstenfestivaldesarts (Bruxelles, BE), CCN-Ballet national de Marseille dans le cadre de l’accueil studio/Ministère de la Culture (FR), actoral festival (Marsiglia, FR), STUK (Lovanio, BE), La Villette (Parigi, FR), Festival d’Automne à Paris (FR), Beursschouwburg (Bruxelles, BE), De Coproducers (NL), Perpodium (BE)

residenze STUK (Lovanio, BE), La Villette (Paris, FR), Frascati (Amsterdam, NL), Beursschouwburg (Bruxelles, BE), CCN-Ballet National de Marseille dans le cadre de l’accueil studio / Ministère de la Culture (FR), Productiehuis Theater Rotterdam (NL)

in collaborazione con Trill (Lovanio, BE), WijzijnDOX (Utrecht, NL)

con il supporto economico di the Flemish Government, The Performing Arts Fund NL, Ammodo, Tax Shelter of the Belgian Federal Government, Cronos Invest

grazie a Eric Cyuzuzo, Jan Fedinger, Dries Douibi


DARKMATTER è presentato a Short Theatre 2022 con il supporto dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi e Dutch Performing Arts Fund


oca, oche, critica teatrale
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