top of page
Francesca Torre

Esercizi per voce e violoncello sulla Divina Commedia di Dante | Quando il suono si fa racconto


Chiara Guidi e Francesco Guerri in "Esercizi per voce e violoncello sulla Divina Commedia di Dante"

L’appuntamento con Chiara Guidi, co-fondatrice della Societas Raffaello Sanzio, e il violoncellista Francesco Guerri nel segno di Dante è il primo della rassegna Così tanta bellezza, in scena al Teatro della Tosse dall’8 al 10 novembre. Un omaggio a quella bellezza che nasce dal dialogo fra più media: voce, musica, corpo.

Lo spettacolo è il risultato del lavoro di ricerca sulla voce umana e sulle sue potenzialità espressive che Chiara Guidi conduce da decenni e che negli ultimi anni si è focalizzato sul poema dantesco. Frutto di questo percorso è un modo nuovo di attraversare l’endecasillabo della Commedia e di restituirne la potenza narrativa non a partire dalla completa padronanza del significato del testo, ma dalla valorizzazione della ricchezza sonora del significante. «Conoscenza è esperienza», ha infatti affermato la Guidi nel momento di riflessione e discussione post-spettacolo fra i due performer, il prof. Francesco De Nicola, presidente del Comitato di Genova della Società Dante Alighieri, e il pubblico.

Se qualche anno fa il duo Guidi-Guerri decide di calare la propria ricerca vocale e musicale nel testo più rappresentativo della letteratura italiana in quanto tale, questo lavoro finisce per sposarsi perfettamente con la Divina Commedia, vera e propria partitura sonora e ritmica per la straordinaria varietà di toni che la percorrono, in cui la voce assume la funzione di trait d'union fra la vita mortale e l'eternità ultraterrena: cosa infatti se non le voci sono il mezzo per rendere manifesta a Dante l'identità delle anime? Lo studio si muove nella direzione del dialogo costante fra voce e strumento, fino alla creazione di un suono unico, con l'obiettivo non di rappresentare la materia letteraria, ma di manifestarla sulla scena, dove, attraverso la voce della Guidi, prendono vita alcuni fra i personaggi più noti: Francesca, Ciacco, Ulisse, il conte Ugolino. Se l’attrice modula, plasma e forza fino ai limiti più estremi il proprio strumento in funzione di una marcata caratterizzazione dei personaggi, il violoncello è in grado non solo di esprimere sensazioni e stati d’animo, di recuperare il ritmo intrinseco al testo e, in accordo con la controparte vocale, di esasperarlo fino al raggiungimento di un punto di massima tensione, ma anche di ricreare ed esplorare uno spazio e di rendere materia sonora la discesa di Dante fino ai gironi più profondi dell’Inferno.

Guidi/Guerri in una foto di Nicolò Cecchella

Il culmine emotivo dello spettacolo è raggiunto nel momento in cui la voce di Chiara Guidi pronuncia il terribile quanto iconico verso «Pape Satàn, pape Satàn aleppe!», trasfigurandosi in un grido che potremmo definire ai limiti dell’umano, anche grazie all’ausilio dell’apparato tecnico. Quest’ultimo costituisce una delle componenti fondamentali di uno spettacolo in cui il percorso infernale, articolato in più tappe, sembra riverberarsi sulla progressiva trasformazione dello strumento: da un suo archetipo individuato nella chitarra per gli spaghetti, al violoncello, impiegato ai limiti delle sue possibilità tecniche ed espressive, si passa ai suoni campionati dell’elettronica.

La messa in scena, essenziale, funzionale a precisi effetti sonori e visivi e arricchita da un utilizzo delle luci ragionato ed efficace, contribuisce a declinare la rappresentazione secondo una chiave di lettura chiara: il recupero del realismo dantesco nella direzione dell’antinaturalismo tipico del mito, atemporale, che si manifesta agli occhi del pubblico nella solennità del rito. Eppure lo spettacolo si configura soprattutto come esperienza uditiva e per questo risulta pienamente fruibile anche ad occhi chiusi.

Elementi di pregio: resa vocale e sonora attinente alle caratteristiche intrinseche del testo dantesco e recupero della dimensione del racconto.

Limiti: nel finale l’applauso ha stentato a partire a causa della scelta di oscurare la scena in maniera troppo graduale e irregolare

Visto l'8 Novembre 2018, nella sala Aldo Trionfo del Teatro della Tosse

voce: Chiara Guidi

violoncello: Francesco Guerri

cura del suono: Andrea Scardovi

cura: Stefania Lora, Elena de Pascale

Produzione: Societas

Comments


oca, oche, critica teatrale
bottom of page