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  • Massimo Milella

Drammatica elementare | Teatrale Utopia


Drammatica Elementare

“Alfabetici Brani Compongono Drammatica Elementare. Frullato Grammaticale Hobbistico Intreccio Lessicale. Morale Novella? Ogni Persona Qualsiasi Racchiude Segretamente Teatrale Utopia: Vivere 'Zugando'!”

(cit. dallo spettacolo)

La sensazione più immediata del lavoro dei Fratelli Dalla Via, Drammatica elementare – J e W della città di K – visto a Genova grazie alla preziosa cura che il Teatro Akropolis riserva sempre alla scena contemporanea, è quella di essere spettatori di un'ambiziosa favola per adulti prodotta dalla creatività sfrenata di due bambini e messa in scena con feroce spirito adolescenziale.

I fratelli Marta e Diego Dalla Via hanno realizzato un meccanismo giocoso di pregevole valore artistico, in cui si sfidano l'un l'altro nel racconto di storie stupefacenti e rocambolesche, utilizzando parole le cui iniziali rispettano un rigoroso ordine dalla A alla Z, oppure esprimendosi in monologhi costituiti da tautogrammi. Questo mirabolante testo, molto barocco nella forma, appare serio e schietto invece nei contenuti: parte da una rivisitazione della favola di Hansel e Gretel, fino a raccontare l'attualità, i suoi stereotipi, le sue bassezze, passando anche più concretamente – e coraggiosamente – attraverso episodi come l'attentato alle Torri Gemelle del 2001.

È dunque un viaggio nell'affabulazione seppur lontano da un'idea ermetica di caos creativo: dietro l'apparenza di un gioco, il percorso dei due fratelli vuole piuttosto tentare di rimescolare in modo logico, scientifico, quasi anatomico, frammenti di immaginario e di realtà. Si viene a creare così una fusione evocata in primo luogo dagli stessi costumi – ora i due attori sono vestiti alla marinaretta come gli scolaretti degli anni '30, ora come i prigionieri torturati di Abu Ghraib; in secondo luogo dalle scelte linguistiche che contaminano con uguale dignità l'italiano e il dialetto – il loro padre è stato un apprezzato commediografo in dialetto veneto.

Infine, a un livello più profondo, non può passare inosservata la scelta di porre sullo stesso piano il calore di un impegno politico e sociale e la freddezza di un tagliente disincanto cinico – di cui fa eco l'efficace colonna sonora, costituita da tre autorevoli giocolieri di parole contemporanei: Dino Fumaretto, Antonio Dimartino e la band toscana Piet Mondrian.

Drammatica elementare – che segue il successo di Mio figlio era un padre per me, vincitore del Premio Scenario 2013 e del Premio Hystrio Castel dei Mondi 2014 e ha già due anni di vita – porta in scena con rodata disinvoltura l'universo semplice di questa giovane Compagnia. È composto da dialoghi e monologhi cristallini e tematiche generazionali che in modo naturale sanno sabotare o per lo meno mettere in seria discussione l'ordine costituito, l'omologazione del contemporaneo.

Solo i rischi di qualche lunghezza eccessiva e la ripetitività dell'agone scenico – una reiterata sfida tra i due attori nella declamazione virtuosistica – stringono a volte l'orizzonte rivoluzionario di questo progetto, suggerendo allo spettatore il sospetto che in certi momenti la parola riecheggi più poetica e letteraria che teatrale, laddove il suono è più incisivo della metafora e la ricerca di giocosità più forte del respiro profondo dell'ambizione.

Elementi di pregio: il sottobosco di riferimenti letterari, sociali, politici che i Dalla Via sono in grado di far coesistere in una drammaturgia solo apparentemente giocosa.

Limiti: il meccanismo drammaturgico tende a svelarsi troppo presto, cadendo in ripetizioni barocche che rischiano di stancare il pubblico, travolto dal fiume di tautogrammi e virtuosismi.

Drammatica elementare (J e W della città di K.)

di e con Marta Dalla Via e Diego Dalla Via

direzione tecnica Roberto Di Fresco

Produzione Fratelli Dalla Via

in collaborazione con Piccionaia Centro di Produzione Teatrale

e il sostegno di Opera Estate Festival Veneto

visto al Teatro Akropolis il 7 aprile 2018, in occasione di uno degli spettacoli della rassegna Concentrica a cura del Teatro della Caduta.

oca, oche, critica teatrale
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